Teatro Terapia Roma Prati
Cos’è la Teatroterapia?
Si definisce Teatroterapia un percorso di gruppo in cui il conduttore si avvale di tecniche mutuate dal teatro, ed in particolare tecniche derivanti dal training dell’ attore.
Ogni sessione di Teatroterapia è suddivisa in tre livelli di lavoro: una fase di riscaldamento corporeo (lavoro pre-espressivo), una fase centrale della sessione dedicata alla performance (lavoro espressivo) e una fase finale di chiusura e condivisione (lavoro post-espressivo).
La dimensione corporea è uno degli elementi fondamentali della Teatroterapia: riscaldamento fisico, giochi di coordinazione, di attenzione spazio/temprale, di contatto con il proprio sé corporeo, fino al contatto con l’altro. A questo lavoro di espressività corporea si affianca quello sulla voce, a partire dal suono destrutturato ed espressività primitiva fino ad arrivare all’espressività strutturata e in ultima analisi alla parola.
La parte centrale della sessione è quella dedicata alla performance, ovvero giochi di improvvisazione. Il delicato compito del conduttore è quello di portare i partecipanti ad un buon livello di spontaneità e creatività durante la parte iniziale di riscaldamento, accompagnandoli in modo fluido alla fase di performance che sarà realizzata sempre sotto la giuda del conduttore che offrirà di volta in volta una serie di stimoli differenti, lasciando allo stesso tempo ai partecipanti una totale libertà di espressione e movimento, senza alcun giudizio sulla valenza artistica della performance che nella Teatroterapia non viene, in nessun modo, presa in considerazione.
Perchè è efficace?
Se l’efficacia della Teatroterapia è data proprio dell’utilizzo di alcuni strumenti mutuati della tradizione prettamente teatrale, è anche vero che proprio per mantenerne l’efficacia terapeutica ne eliminiamo altri, con precisa cognizione di causa. Infatti nel lavoro terapeutico non esiste un copione, non esiste una regia, non esistono personaggi prefissati o situazioni rigide ma esiste un luogo non-luogo in cui tutto è permesso; in cui è possibile sperimentare di volta in volta situazioni differenti, in un ambiente protetto e con la giuda di un conduttore esperto. In tal modo ci si può mettere in gioco, provare ad essere qualcosa di diverso da sé e vedere l’effetto che fa, o paradossalmente si può provare ad essere “semplicemente” sé stessi fino in fondo, senza inibizioni, senza giudizio, senza sovrastrutture.
Alla fine di ogni sessione è dedicato un tempo di riorganizzazione ed elaborazione dei vissuti personali, delle difficoltà incontrate, dei blocchi e delle paure. È uno spazio in cui ognuno è libero di esprimere il proprio sentire, senza giudizio e può a sua volta esprimere il proprio feedback ad altri compagni membri del gruppo, in un clima di apertura totale e accoglienza. La chiusura è anche uno spazio dedicato a raccogliere i frutti di ogni incontro e a sottolineare le proprie piccole conquiste. E’ anche il momento in cui mettiamo in parola lo stupore e la meraviglia per aver fatto qualcosa che non avremmo mai immaginato di fare.